Quadrivio, dal disastro allo scandalo... A 14 ANNI DALLA TRAGEDIA CHE FECE 11 VITTIME, RIONE ABBANDONATO. Scritto da Raffaella Verolino

«Sentii un botto. Poi le urla. I morti non li vidi ma li sentii. Quelle urla non le dimenticherò mai». Salvatore Martiningo si ritiene un miracolato: passò dinanzi quella palazzina che appena 5 minuti dopo sarebbe stata inghiottita dalla terra, travolgendo passanti, auto, negozi. Era il 23 gennaio del '96 quando una voragine si aprì presso il quadrivio di Secondigliano. Persero la vita 11 persone, tra cui una ragazzina di 13 anni. Una dignitosa fiaccolata si è tenuta ieri presso il quadrivio, organizzata dall’“Associazione familiari vittime della voragine di Secondigliano”, presieduta da Sandro Russo. «Sono 14 anni che attendiamo un risarcimento. Il nostro progetto di bonifica dell’area dove crollò la palazzina (nella foto l’area abbandonata) - spiega Russo - non è stato ancora avviato. Il tribunale dopo un processo di 14 anni ha condannato due imputati a due anni di reclusione. Due anni di carcere ed un’area completamente abbandonata, a dispetto di 11 vittime, di un palazzo crollato ed esercizi commerciali distrutti. Questo è quello che il Comune ci ha dato dopo 14 anni - continua il presidente – e ancora nulla si è fatto per le persone che videro crollare i loro esercizi commerciali».Al momento del disastro erano in corso dei lavori per la costruzione di una galleria per collegare Arzano e Miano. Cinque operai vi morirono intrappolati. L’implosione fu il triste e prevedibile epilogo di una
tragedia annunciata. Crepe, rumori, scricchiolii. Numerose proteste e preoccupazioni furono esposte agli enti competenti da parte dei cittadini, all’epoca messi a tacere con blande rassicurazioni. Oggi, di quella voragine stradale larga 27 metri e profonda 20, restano pezzi di cemento, erba incolta e qualche bottiglina di plastica, alle spalle della piccola cappella costruita dai familiari in nome dei defunti, da dove è partita la fiaccolata. «Dov’è la sensibilità politica? - si domanda Ciro Signoriello, vicepresidente del Pdl consiglio comunale - l’Amministrazione locale non si è degnata di dedicare un loculo, una via, un monumento, a queste vittime. Le famiglie si sentono abbandonate. Delle 11 vittime ingoiate in un attimo, resta una lapide di fianco alla cappella “Non dimenticheremo il vostro sacrificio”. Politici, istituzioni, organi di stampa: non si spera in nulla e non si crede in nessuno. Disillusi e rasseganti appaiono i familiari delle vittime che sfilano alla fiaccolata. Poche lacrime, un dolore vivo e ancora tanta rabbia, che cresce giorno dopo giorno. «Il degrado non mi stupisce: Secondigliano e Scampia sono in uno stato di abbandono totale da decenni, sotto tutti i punti di vista – tuona Martiningo – i politi si ricordano di noi solo per chiedere voti e soldi. Dove sono ora? Io non vedo nessun sindaco, nessun assessore. La verità è che siamo soli». Hanno partecipato alla fiaccolata Raffaele Galizia, Consigliere della settima municipalità e Luciano Passariello, Presidente della commissione anticamorra, che promette: «Sono amico di questa gente e faremo il possibile».

 

 

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     2007  Zaccaria Pasquale